Sabbie, Tempeste e Pietre Preziose by Cordwainer Smith

Sabbie, Tempeste e Pietre Preziose by Cordwainer Smith

autore:Cordwainer Smith
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Casa Editrice La Tribuna
pubblicato: 1967-05-14T16:00:00+00:00


Capitolo X.

E poi il principale occupante dell’inferno si voltò e lo guardò fissamente.

Se si trattava di John Johy Tree, non aveva l’aspetto di un pazzo.

Era un individuo dall’aspetto gradevole, di colorito rosso, occhi intelligenti, azzurri, e una bocca espressiva e sensuale.

«Buongiorno,» disse John Joy Tree.

«Come state,» rispose stolidamente Casher.

«Non conosco il vostro nome,» disse bruscamente lo uomo, parlando in un tono di voce che non era affatto quello di un pazzo.

«Io sono Casher O’Neill, vengo dalla città di Kaheer sul pianeta Mizzer.»

«Mizzer?» John Joy Tree rise. «Vi ho passato una notte, molto, molto tempo fa. Offre dei divertimenti piuttosto insoliti. Ma abbiamo delle altre cose di cui parlare. Tu sei venuto qui per uccidere la fanciulla subumana T’ruth. Hai ricevuto l’ordine di ucciderla dall’onorevole Rankin Meiklejohn, che possa affogare nei suoi liquori! La bambina ha avuto il sopravvento e adesso vuole che tu uccida me, ma non ha il coraggio di pronunciare queste parole.»

John Joy Tree, parlando, bloccò i comandi dell’astronave sulla posizione di riposo, e si preparò ad alzarsi dal suo posto di pilotaggio.

Casher protestò:

«Non mi ha parlato di uccidervi. Ha detto che voi avreste potuto uccidere me.»

«Certo, potrei.» Il pilota immortale si alzò in piedi. Era assai più basso di Casher, ma era un uomo robusto e formidabile. La luce azzurrina della sala dava ai suoi lineamenti un aspetto duro, scolpito, selvaggio.

Casher tremò, rendendosi conto della situazione in cui si trovava. Sentì improvviso il desiderio di andare nel bagno, ma capiva, con assoluta certezza, che se gli avesse voltato la schiena sarebbe morto, sgozzato come un bue al macello. Lui doveva fronteggiare John Joy Tree.

«Avanti,» disse il pilota, «combatti contro di me.»

«Non ho detto che avrei lottato con voi,» disse Casher. «Dovrei spaventarvi e non so come fare.»

«Così facendo non concluderemo nulla,» disse John Joy Tree. «Andiamo nell’altra stanza e ci facciamo offrire da bere dalla povera piccola T’ruth? Potresti dirle semplicemente che non ce l’hai fatta.»

«Credo,» disse Casher, «di avere più paura di lei che di voi.»

John Joy Tree sedette su una comoda poltroncina.

«Va bene, allora. Fa’ qualcosa. Vuoi boxare? Coi guantoni? A pugni nudi? O preferisci le spade? O i pugni di ferro? Ce ne sono in quel ripostiglio. Che ne diresti se prendessimo un’astronave di salvataggio e facessimo un bel duello nello spazio?»

«Questo sarebbe assurdo,» protestò Casher, «non posso combattere su di un’astronave contro il più grande pilota di tutti i tempi.»

John Joy Tree accolse il complimento con una risata, che fece comprendere a Casher come la situazione fosse ridicola.

«Ma io ho un vantaggio,» affermò Casher, «so chi siete voi, e voi non sapete chi sono io.»

«Come faccio a saperlo,» disse John Joy Tree, «visto che la gente continua a nascere dappertutto?»

Sorrise allegramente. Quell’uomo sprigionava un certo fascino. Tenendo fisso lo sguardo su Casher, egli cercò a tentoni una caraffa e si versò da bere.

Fece un ironico brindisi in onore di Casher e Casher restò immobile, solo e spaventato. Più solo di quanto non fosse mai stato in tutta la vita.

Improvvisamente John Joy Tree balzò in piedi e guardò oltre Casher, cambiando completamente di espressione.



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